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Il Carciofo Violetto di Sant’Erasmo: un gusto unico dalla Laguna di Venezia

Il Carciofo Violetto di Sant’Erasmo è una prelibatezza tenera, carnosa e poco spinosa, dalla forma allungata. Le sue brattee sono di un intenso colore violetto e racchiudono un cuore dal gusto inconfondibile.

Da secoli, nella laguna di Venezia, in particolare a Sant’Erasmo, Vignole, Lio Piccolo, Malamocco e Mazzorbo, si coltivano carciofi di grande qualità. Gli agricoltori locali, con tenacia e dedizione, preservano antichi sapori nonostante le tendenze del mercato globale. La tradizione dei carciofi persiste soprattutto a Sant’Erasmo, grazie ai terreni che favoriscono la crescita di verdure saporite, tra cui il celebre carciofo violetto.

A Sant’Erasmo, i primi carciofi vengono raccolti all’inizio di aprile. Questi carciofi, noti come “castraure”, sono i frutti apicali della pianta. Vengono tagliati per primi, permettendo lo sviluppo di altri 18-20 carciofi laterali (botoli) altrettanto teneri e gustosi. Le castraure sono famose per il loro gusto unico e particolare, con un leggero sapore amarognolo che ne esalta l’inestimabile valore organolettico.

Il carciofo è un alimento ricco di sostanze nutritive essenziali per l’organismo umano. Oltre ai sali minerali, contiene una particolare sostanza chiamata “cinarina”, che favorisce la diuresi e la regolarizzazione dell’intestino. Inoltre, il carciofo è prezioso anche in campo farmaceutico, grazie alle sue proprietà chemioprotettive che contribuiscono alla prevenzione di gravi patologie.

A Venezia, gli articiochi (come vengono chiamati i carciofi) sono stati introdotti nella cucina locale dalla comunità ebraica. Vengono consumati principalmente crudi, e le castraure rappresentano una vera delizia disponibile solo per pochi giorni: 10 o 15 giorni al massimo.

Le ricette a base di carciofo sono tantissime: fritti in pastella, crudi con un filo di olio d’oliva, oppure col garbo, cioè cotti col soffritto di aglio o cipolla a fuoco molto lento e a tegame coperto, con l’aggiunta finale di aceto o limone. E ancora alla grega, tagliati a spicchi, rosolati e serviti freddi con limone, oppure maritati con le schie (i gamberetti di laguna), gli aliciotti e le sardine.
Nelle osterie sono tra i ciccheti di ordinanza, lessi e conditi con aglio, prezzemolo, pepe e olio.

Informazioni e contatti
http://www.carciofosanterasmo.it/

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