Una Venezia così non l’avevo mai vista. Eppure posso benissimo affermare in tutta sincerità che io Venezia l’ho girata in lungo e in largo milioni di volte.
Ma quando sono entrata a Palazzo Grassi e ho visto tutte quelle fotografie in bianco e nero, mi sono avvicinata, ho guardato meglio e …. <ma è questa la città di Venezia? Non è certo la Venezia che conosco io …>
Palazzo Grassi è veramente bello, lo scalone che ti porta al primo piano è maestoso e la salita è così piacevole che ti aspetti solo meraviglie al piano superiore.
Ho percorso le prime sale scorrendo le fotografie appese al muro in sequenza ad altezza occhi e mi sono scoperta a cercare di riconoscere tra le tante immagini gli angoli che frequento più spesso e che mi sono più familiari. Mario Peliti, l’autore, ha cominciato nel 2006 la sua raccolta di scatti di Venezia e a tutt’oggi ne conta più di 12.000 e qui esposti ci propone una selezione di circa 400.
Le foto sono tutte in fila, ordinate per sestiere, come si trattasse di una passeggiata per la città, mentre una musica in sottofondo, appositamente composta dal maestro Nicolas Godin, accompagna il visitatore nelle sale del palazzo.
Le fotografie, definite “d’architettura”, sono tutte in bianco e nero, in assenza di ombre per esaltarne i dettagli, in totale assenza di persone.
L’archivio di immagini che l’autore ha raccolto fino ad ora, in questa mostra immersiva, ai miei occhi perde del tutto il suo scopo di catalogazione e fa emergere tutto il suo inatteso lato artistico e comunicativo.
Vedere questa mostra per me è stata un’esperienza che mi ha portato a visitare una Venezia sospesa tra tempo e spazio. Il vuoto delle calli e dei campielli emerso in questi scatti, l’assordante assenza di persone nelle foto mi ha mostrato l’inquietudine che può suscitare una città vuota, una Venezia senza vita.Ma Venezia è una città reale, solida, sgargiante e viva, anche se in questo ultimo periodo è stata messa a dura prova. Questo contrasto tra bianco e nero e colore, tra deserto e affollamento, tra ideale e reale si avverte con prepotenza entrando nella sala di proiezione, perché mentre il grande schermo a tre dimensioni fa scorrere le immagini in bianco e nero dell’autore, alle spalle del visitatore attraverso le finestre del palazzo scorre la vita vera di Venezia sul Canal Grande.
Una mostra che parla da sola, dove le didascalie non servono.
Alla fine della mia visita mentre stavo per imboccare l’uscita ho avuto la fortunata occasione di incontrare Mario Peliti in persona. Essendo io timida ho dovuto raccogliere tutto il coraggio che avevo per non farmi sfuggire la straordinaria occasione e gli ho chiesto se potevamo farci un selfie. Ha gentilmente acconsentito e la cosa meravigliosa è che mi ha confessato che questo è stato il primo selfie della sua vita.
di Cristina Bernardi
INFO E PRENOTAZIONI ONLINE
PALAZZO GRASSI
Campo San Samuele 3231, Venezia
Vaporetto: San Samuele / Sant’Angelo
La mia rubrica si intitola “… appena torno a Venezia …” perché è difficile starle lontana!
Parlerò di tutto ciò che vedo, che scopro, che imparo sulla città, con semplicità, proprio come fosse la prima volta che ci vado, come fossi … una marziana attirata dal luccichio dello splendore di una stella nel cosmo … la Serenissima.
E se volete vengo da voi, per parlarne, per accompagnarvi, per raccontarvi …..
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