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“El otro Tom” un film dalle sfumature toccanti

Sfavillante e deliziosamente frivola la 78 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ci regala sempre 1000 scatti di bellezza, notorietà e glamour che ci deliziano e rallegrano in un momento particolare dell’anno che ci accompagna alla ripresa della routine autunnale.

I film in programma sono un concentrato di novità per gli amanti del cinema, che potremo gustare con calma durante il lungo inverno che ci attende.

Tra le numerose pellicole cinematografiche proposte oggi vi voglio parlare di una in particolare: “El otro Tom”. I registi, marito e moglie, vivono in Messico e non sono certo al loro primo lavoro.

Lei scrittrice e sceneggiatrice, lui regista, produttore e sceneggiatore, tutti e due pluripremiati in tutto il mondo, si sono sempre cimentati in film eccezionali e quest’anno hanno portato a Venezia una storia veramente toccante che vuole richiamare l’attenzione del pubblico su un tema che sta diventando sempre più diffuso: l’uso di psicofarmaci nell’età infantile.

La semplice storia di un bambino che ha comportamenti al di fuori degli schemi sociali e che dopo aver avuto una diagnosi di disturbo comportamentale e d’apprendimento ADHD, viene trattato con psicofarmaci, fino a quando la madre, giovane ragazza sola incatenata tra lavoro e difficoltà economiche, si accorge degli effetti collaterali devastanti per Tom e si oppone al trattamento farmacologico, anche rischiando di perdere suo figlio.

Wow, che storia toccante. Rodrigo Plà e Laura Santullo non hanno certo ovattato e usato filtri nel loro stile narrativo ma sono arrivati dritti al cuore e hanno risvegliato l’empatia del pubblico in questo loro ultimo lavoro.

E’ molto chiaro il loro messaggio: portare all’attenzione questo fenomeno emergente, purtroppo mondiale, che vede sempre più coinvolti bambini piccoli con comportamenti tipici dell’infanzia interpretati come patologie e trattati con farmaci psichiatrici dagli effetti collaterali disumani, annullando qualsiasi tipo di approccio specifico attento al bambino, alla realtà personale, sociale, affettiva e familiare in cui si trova.

Subito ci si interroga su quale sia lo scopo di un farmaco che controlla, che calma, ma che alla fine non cura.

Ma il risvolto cruciale che ti resta dopo aver visto la pellicola è il dubbio se sia giusto l’intervento delle autorità governative nelle scelte personali di una madre per il proprio figlio.

Questo è il grande interrogativo che ci viene posto e che sembra essere alquanto attuale in questo momento.

La scelta dei registi di svolgere la storia soprattutto negli Stati Uniti è voluta in quanto i protocolli di cura americani (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) fanno storicamente da faro illuminante per gli approcci medici di tutto il mondo e non vengono quasi mai messi in discussione.

Siamo di fronte ad una pellicola straordinaria che trasforma il cinema, elevandolo a livello artistico e nello stesso tempo calandolo nella realtà più cruda.

Di certo ne sentiremo ancora parlare.

di Maria Cristina Bernardi

https://www.labiennale.org/it/cinema/2021/selezione-ufficiale/orizzonti/el-otro-tom

#ElotroTom

 

Cristina Bernardi

La mia rubrica si intitola “… appena torno a Venezia …” perché è difficile starle lontana!
Parlerò di tutto ciò che vedo, che scopro, che imparo sulla città, con semplicità, proprio come fosse la prima volta che ci vado, come fossi … una marziana attirata dal luccichio dello splendore di una stella nel cosmo … la Serenissima.

E se volete vengo da voi, per parlarne, per accompagnarvi, per raccontarvi …..

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