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Maurizio Crovato

Reyer: uno scudetto che unisce Venezia e Mestre

Per tutti quelli che frequentavano la Misericordia, per tutti quelli che hanno seguito la Reyer fino a Castelfranco Veneto, per tutti quelli  che hanno adorato Praja Dalipagic al palazzetto dell’Arsenale e i suoi 78 punti in una sola partita, per tutti quelli che hanno sofferto le mattane di Spenser Haywood, per tutti noi lo scudetto del basket a Venezia é una commozione unica.
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, un nome palindromo che unifica le due città, praticamente un miracolo cominciato 12 anni fa con un imprenditore di risorse umane che ha preferito ripescare una società fallita e finita in serie C, per ripartire da zero. Oggi Luigi Brugnaro, casualmente anche Sindaco di Venezia, sarà anche il primo cittadino dei campioni d’Italia dopo 74 anni. Un passo nella storia. Venezia, assieme a Livorno, sono le città dove è nato il basket italiano. La Federazione della pallacanestro sorse nel 1925, ma in città si giocava “la palla al cesto” da parecchi anni. Come ricorda il bellissimo libro edito da Marsilio “Costantino Reyer e Pietro Gallo. Alle origini degli sport moderni a Venezia” di Alessandro Rizzardini e Giorgio Crovato, già nel 1904 si organizza a S.Elena un concorso ginnico nazionale con l’istruttore senese Ida Nomi Pesciolini che illustra “la palla al cerchio” sport adatto a tutti “specialmente alle bambine…”. Sono sicuro che avere ricordato quest’anno due veneziani sconosciuti ai più come Costantino Reyer e Pietro Gallo abbia portato fortuna all’Umana. Uno era triestino, l’altro vicentino, entrambi innamorati di Venezia. Propagandavano lo sport nelle “Venezie”, allora il nord-est si chiamava così. La società sportiva Reyer è nata nel 1872, la prima in Italia. Non è un caso che lo scudetto 2016-17 sia stata una sfida a due tra Trento e Venezia. Una sfida a nord-est. Onore ai trentini, le due ultime sfide passeranno alla storia dello sport per le emozioni subite.
19427549_10212170282486597_1369904833_nIl tiro di Bramos da tre punti a 6 secondi dalla fine, il tiro fallito di Torray, la sesta sfida scudetto fino all’ultimo secondo. Luigi Brugnaro che piange di gioia in TV come un bambino, il taglio della retina di Filloy seduto a canestro.
Grazie reyerini per averci regalato un sogno!
Ma la sfida continua: l’attuale palazzetto, il glorioso Tagliercio, è fuori norma. Venezia e Mestre ora hanno bisogno di molto molto di più.

di Maurizio Crovato

 Maurizio Crovato
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