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Cultura

Mi Piace Joyce Carol Oates

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Romanzi, racconti, saggi, Joyce Carol Oates è considerata una delle figure più rilevanti della narrativa contemporanea americana. 

E’ una grande scrittrice, i suoi libri non possono che appassionarti, un continuo indagare sulle dinamiche familiari, evoluzioni ed involuzioni… che spesso portano ad inattesi risvolti e conclusioni straordinarie. Una scrittura spietata, tagliente per intrecci di vita che emoziona, dall’inizio alla fine.  Non è facile suggerire “solo” qualcuno dei suoi libri (in un cinquantennio ha pubblicato più di cinquanta romanzi).

Nel lontano 1973 scrisse della sua opera: “Tutti i libri pubblicati con il mio nome in questi dieci anni sono stati dei giudizi sulla natura della personalità e del suo rapporto con una cultura specifica, l’America contemporanea”

Ecco alcuni titoli…

Acqua nera

Da un episodio di cronaca, che sconvolse l’America, l’incidente di Ted Kennedy in cui la sua giovane segretaria perse la vita, la scrittrice trae un intenso romanzo
– una storia che scorre nei minuti in cui Kelly, intrappolata nell’auto, ripercorre per rapidi lampi le ore precedenti l’incidente e la sua intera esistenza. La coscienza abbandona la ragazza, le immagini le affollano la mente mescolandosi e correggendo la sua imprecisa visione della realtà. Ricordi e riflessioni, impressioni e brani di dialogo si alternano in una serie di schegge sempre più confuse. Attorno a questa cupa istantanea, reiterata senza pietà capitolo dopo capitolo, Joyce Carol Oates assembla un quadro brutale della tracotanza del potere e della politica.-

La donna del fango

-Joyce Carol Oates dà vita a un mondo dove il passato bussa implacabile alle porte del presente, pronto a mettere in questione ogni divisione pacificata tra il mondo dell’infanzia e quello dell’età adulta, tra il presente di successo costruito con fatica e i demoni di un passato tenuto a distanza, tra la perfetta apparenza pubblica e una tumultuosa vita interiore. E ci pone di fronte a domande cruciali: quanto è labile, nelle nostre vite, il confine tra realtà e immaginazione? Può una donna perdersi nel proprio passato e trovare nei suoi fantasmi la forza per nascere un’altra volta?

-“Devi essere preparata” dice la donna con voce calma, e nel silenzio della notte lungo una strada tortuosa estrae dalla borsa di tela delle forbici. Preparata a cosa? Le sue parole risultano incomprensibili alla bambina che tra poco verrà abbandonata sulle rive melmose del Black Snake River, sotto un cielo cupo dove i corvi volano alti. Preparata lo è sempre, Meredith “M.R.” Neukirchen. La prima donna rettore di un’università della Ivy League non è tipo da lasciarsi cogliere alla sprovvista. La sua dedizione alla carriera e il fervore morale con cui vi si dedica sono esemplari, e finora le hanno fatto affrontare ogni ostacolo, ogni nemico senza timori, uscendo trionfante da tutti i conflitti. Adesso però i molti fili, più o meno segreti, della sua vita rischiano di intrecciarsi in un groviglio che potrebbe mettere a dura prova la sua sicurezza: un amore da tenere nascosto, il clima politico negli Stati Uniti che stanno per scendere in guerra contro l’Iraq, le insinuazioni imprevedibili di uno studente. E poi c’è un incauto viaggio in macchina che la spinge in luoghi remoti, al contempo intimamente familiari e irriconoscibili: quella strada tortuosa lungo il fiume melmoso, la bimba del fango, il Re dei Corvi, un’intera vita che M.R. Neukirchen crede di essersi lasciata alle spalle… –

La femmina della specie

-Doll è un’orfana, ufficialmente undicenne, che vive con il padre prostituendosi nei motel lungo il Mississippi: il patto con i clienti è che farà il bagno con loro, ma non potranno toccarla. Evidentemente folle, la ragazzina ogni tanto uccide un cliente, per tornare soddisfatta dal padre con un trofeo in mano. Gilead è un giovane di bell’aspetto, ma fortemente ritardato, che si affeziona a una donna che ha incontrato un giorno al parco con una carrozzina e incomincia a seguirla e a telefonarle. La donna dapprima si spaventa e rifiuta la sua corte, chiamando perfino la polizia e minacciando di difendersi da sola; poi, una sera, approfitta di lui per fargli ammazzare l’ex marito, vendicandosi così dell’abbandono. Agnes O’Dwyer, infermiera tra la fine degli anni Cinquanta e il 1974, uccide “animata da cristiana pietà” qualcosa come ventisei pazienti, ammazzandosi con un’iniezione letale per paura di essere scoperta dopo l’ultimo delitto e lasciando un diario cifrato col racconto delle sue gesta. Una galleria di donne apparentemente “normali” ma animate da un oscuro istinto, da una pulsione violenta pronta a irrompere nel teatro quotidiano della vita. Racconti spietati, ossessivi specchi della natura umana, gioielli di un macabro divertimento che parlano di una disperazione che è pur sempre umana.-

La ragazza tatuata

-Lo scrittore trentottenne Joshua Seigl, che conduce una vita molto appartata, assume come assistente una ragazza semianalfabeta. Seigl non sa che sotto il suo aspetto esteriore (pesantemente segnato da incomprensibili tatuaggi) la ragazza nasconde un violento antisemitismo. Steigl sta lavorando alla traduzione dell’Eneide e cerca di nascondere a tutti il suo stato di salute declinante. Nel frattempo gli viene svelata la vera storia di questa Ragazza Tatuata, una vittima di persecuzioni da far impallidire i personaggi dei suoi romanzi. Il suo passato è fatto di promiscuità, ribellione, droga. Quei tatuaggi sono l’opera violenta di un gruppo di suoi amici del liceo. Priva di qualsiasi autostima, quando le chiedono come si chiama sussurra “Alma”, quasi non avesse un cognome. Eppure per Stiegl diventa un’assistente d’inestimabile valore e Alma non può fare a meno di accorgersi della dignità e del rispetto con cui viene trattata. Fino a quando … ( non bisogna raccontare la fine…) .Una favola ipnotica e inquietante, in cui la sua fascinazione per il lato perverso della natura umana trova piena espressione-

La madre che mi manca

-Nikki è una donna single che si porta nell’animo un bagaglio doloroso di non detti e frustrazioni nei confronti di una madre a cui troppe volte non ha avuto il coraggio di rivelarsi. Proprio per questo, forse, quando Gwen, la mamma, muore in circostanze tragiche, uccisa da un pregiudicato, Nikki viene travolta da una piena di sentimenti contrastanti e irrisolti, che vanno da un vuoto di un’assolutezza quasi infantile a un risentimento sordo verso la madre che non c’è più. È solo l’inizio di un viaggio all’indietro nel tempo, tra i cassetti e gli armadi della casa natale, lettere ricevute e cartoline mai spedite, alla ricerca del vero volto di quella madre forse mai davvero conosciuta, e soprattutto di se stessa-

Uccellino del paradiso

-Zoe Kruller, una carismatica cantante di country nota per essere incline ai piaceri forti, viene ritrovata senza vita nel suo letto, strangolata. I sospetti ricadono immediatamente sull’ex marito e sull’amante della donna, ma per l’assenza di prove schiaccianti nessuno dei due viene accusato. La mancata risoluzione del delitto pesa sull’intera cittadina di Sparta ma grava soprattutto sul figlio di Zoe, Aaron, e sulla figlia dell’amante della vittima, Krista. Entrambi indagano per capire cosa sia realmente accaduto, nel tentativo di stabilire ognuno l’innocenza del proprio padre, ma giorno dopo giorno tra loro s’instaura un legame che si spinge al limite dell’ossessione, alimentato da un morboso meccanismo di attrazione-repulsione. “Uccello del Paradiso” fonde magistralmente il lirismo della sessualità con il senso della perdita, scavando in quell’insana perversione che fa degenerare il desiderio in violenza e reinterpretando gli archetipi della tragedia, dove i figli sono implacabilmente destinati a ripetere gli errori dei genitori.-

Sorella, mio unico amore

-Bix e Betsey Rampike a prima vista sono un caso di esemplare medietà suburbana: vivono non lontano eppure distantissimi dalla grande città, in un New Jersey tanto sonnacchioso quanto crudele nelle sue frammentazioni economiche e sociali; conducono un’esistenza che oscilla poco consapevolmente tra appagato conformismo e smodata ambizione; hanno due figli che, se per Bix sono l’incarnazione di un perenne senso di colpa venato di responsabilità, per Betsey rappresentano il veicolo di sogni di gloria e di riscatto, alimentati da una sottocultura della celebrità ormai del tutto pervasiva nella middle class americana. Le aspettative su Skyler, il primogenito, si sono purtroppo infrante in seguito a un incidente che lo ha lasciato claudicante. Diverso però è il caso di Edna Louise, graziosa bambina che sin dalla più tenera infanzia dimostra un talento fuori dal comune per il pattinaggio su ghiaccio che promette di lanciarla nello scintillante mondo dell’agonismo professionistico e dello show business. Utilizzando sapientemente la voce e la prospettiva di Skyler, la Oates dipinge con mano ferma il ritratto straziante e feroce di un mondo che della corsa alla notorietà e della sessualizzazione dell’infanzia ha fatto ormai un’ineludibile formula esistenziale. Attraverso lo sguardo penetrante, sempre profondamente empatico di una delle più grandi scrittrici nordamericane viventi, la trasfigurazione letteraria di un famigerato caso di cronaca nera assurge così a parabola di un’ordinaria famiglia americana, disposta senza quasi accorgersene a dare un prezzo alla propria dignità, ai propri figli e alla vita stessa.-

 

Margherita Ruglioni

Suggestioni letterarie e non solo… ” Un titolo per il dopocena? Una poesia che ti graffia l’anima? Una lettura leggera, un saggio, un fumetto. Le frasi di un altro, che ti appartengono come fossero state dettate dal tuo pensiero. Leggere è viaggiare, è incontrare, è non essere mai solo. Leggere è vita.  Nella rubrica ti darò solo qualche suggerimento… sta a te poi scegliere e scoprire gli intrecci.

Chi sono?

Tosco-Veneta, lavoro nella casa dei libri. Abito in una casa stropicciata, tra carte, parole e colori.
Creativa e spontanea, organizzo eventi culturali in biblioteca a Mestre, sono anche pubblicista e mi occupo di comunicazione. Leggo, scrivo, viaggio, amo. Adoro il buon cibo, il mare, la luce.
Quando posso sorrido. Penso, sì, penso molto.
margherita.ruglioni@gmail.com

 

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