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Odissea nelle Spezie

Risotto porro e zafferano

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Se il “primo” non si scorda mai, questa ricetta dopo averla gustata difficilmente potrà essere dimenticata e, anzi, sarà una di quelle esperienze gastronomiche che per la loro semplicità e delicatezza verrà sicuramente riproposta agli amici ogni volta che capiterà l’occasione …

” RISOTTO PORRO E ZAFFERANO “

Cosa serve :

Riso (un pugno a testa), 1 porro, 1 scalogno, 1 bustina di zafferano, 1 midollo, olio extravergine di oliva, olio di soia, 1 bicchiere di vino bianco, brodo vegetale (con carota, cipolla, sedano, prezzemolo), 1 cucchiaio di farina di grano saraceno, sale, pepe, parmigiano.

Procedimento :

Ho preparato il brodo lasciando cuocere i vegetali senza sale e ho aggiunto il prezzemolo a metà cottura. Ho dunque sminuzzato lo scalogno e tagliato la parte bianca del porro a rondelle fini e ho fatte rosolare in un po’ d’ olio evo.  Ho aggiunto il riso (io ho usato il Vialone nano) e l’ho fatto tostare mescolando delicatamente con un mestolo di legno, ho poi versato un po’ di vino bianco e l’ho fatto sfumare. Ho quindi lasciato ancora cuocere il riso per qualche minuto e ho poi aggiunto un po’ di brodo, il sale, il pepe e ho continuato la cottura unendo di volta in volta il brodo. Ho poi sciolto lo zafferano in una tazza con del brodo e l’ho aggiunto al riso mescolando delicatamente. A cottura quasi ultimata ho tagliato ad anelli la parte verde del porro, li ho infarinati e li ho fatti friggere nell’olio di soia bollente (ma si può friggerli nel comune olio di semi per frittura) cercando di non farli annerire e togliendoli appena croccanti. Li ho fatti poi asciugare su una carta per fritti e messi da parte. Ho ultimato la cottura aggiungendo al riso lo zafferano sciolto in un po’ di brodo e il midollo. Ho unito il parmigiano, l’ho mantecato e l’ho dunque versato nel piatto servito con una piccola quantità di anelli croccanti.

Abbinamento :

Istintivamente l’abbinamento sacrosanto richiama un bianco, ad esempio un Sauvignon Ebnerhof Johannes Plattner  che in parte ha una fermentazione spontanea e si affina in barrique. Il suo retrogusto amarognolo compensa la duttilità del porro e dello zafferano e propone al palato una piacevole saporosità floreale. Molto stimolante anche un più estroverso Lugana Sergio Zenato Riserva che precipita con note di vaniglia e cattura il sapore della ricetta rimescolando le armonie. Io però ho azzardato un Alba Rosa Feotto dello Jato, un rosato siculo fermentato in acciaio che ricorda la seduzione di un frutto dolce ma ben sostenuto dall’acidità e che lo accosta arditamente all’ anello croccante.

Flavio Pedrotti Moser

La mia Rubrica è : ” Odissea nelle Spezie ” ! Siamo tutti diventati navigatori nello spazio culinario, alla ricerca di ricette  per languori sempre più esigenti.

Io ne ho provate di ricette, fusioni che molti cuochi non potrebbero immaginare, cibi e vini da convivio in fiamme al largo dei bastioni di Origano e ho visto microonde balenare nel buio vicino alle porte della cantina. Ecco dunque proporvi ricette trovate nelle sinuosità più oscure della esperienza enogastronomica…

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