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Odissea nelle Spezie

Gnocchi di patate al ragù d’anatra

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Sì, i pranzi di Natale oltre ad evocare piatti tradizionali richiamano anche ricette meno tipiche e classiche magari ripescate in qualche simposio culinario o raccontate da amici più o meno fantasiosi.

Fatto sta che spesso alcune ricette costringono i malcapitati in cucina a improvvisarsi abili Potter-Chef per poi ritrovarsi confusi e disorientati tra aromi e ingredienti… Meglio allora, soprattutto in occasioni delle feste, limitarsi a ricette stuzzicanti ma semplici, come questa ad esempio…

Cosa serve :

Per gli gnocchi: (4 persone): 1 kg di patate, 300 gr di farina, sale
Per il ragù: 1 petto d’anatra,1 cipolla,1 carota,1 gambo di sedano,1 bicchiere di ottimo vino rosso, magari lo stesso che userete per accompagnare il piatto (non usate per l’amor di dio quello nei cartoni), 5 cucchiai di concentrato di pomodoro, 1 chiodo di garofano, olio d’oliva extra vergine, sale e pepe macinato macinato al momento.

Procedimento :

Ho pelato le patate e le ho cotte al vapore. Ho evitato di lessarle in acqua perché al vapore risultano più dense. Le ho lasciate raffreddare un po’, le ho quindi schiacciate su un piano di vetro e ho poi aggiunto la farina con un pizzico di sale. Ho lavorato l’impasto con le mani fino a ottenere un composto compatto. Per evitare che gli gnocchi diventino troppo duri (se si chiama gnocco, gnocco deve essere) non si deve eccedere con la farina. Ho dunque tagliato l’impasto in parti e ho formato un rotolo lungo e abbastanza fine e l’ho tagliato a piccoli pezzi.  
Nel frattempo, ho eliminato la pelle e il grasso dal petto d’anatra e l’ho tagliato  a cubetti, l’ho unito alle verdure tritate e rosolate nell’olio evo, l’ho lasciato dorare bene, ho aggiunto il chiodo di garofano e l’ho poi bagnato con il vino facendolo sfumare. Ho quindi diluito il concentrato di pomodoro in un bicchiere di acqua tiepida e l’ho aggiunto unendo un po’ di sale e di pepe. Ho lasciato cuocere a fuoco moderatissimo per circa un’ora aggiungendo solo un po’ d’acqua calda per non addensare troppo. Ho fatto quindi bollire in una pentola l’acqua salata e ho gettato gli gnocchi, ho aspettato che salissero in superficie e li ho quindi raccolti con una schiumarola ponendoli in un recipiente adatto. Li ho conditi e serviti…

Abbinamento :

Rosso, senza dubbio… e anche corposo. Inutile sceverare. Io ho stappato un Turriga, Isola dei Nuraghi Rosso, maturato in barrique di Allier e Tronçais per diciotto mesi. Vino storico dell’azienda che nasce dalle vigne omonime vinificando uve cannonau con aggiunte di bovale sardo, malvasia nera e carignano. Un vino che seduce e che accompagna questa ricetta lasciando in bocca una persistenza aromatica. Un altro vino che ottimizza il piatto è il Mille e Una Notte Contessa Entellina, un rosso siciliano di Donnafugata, Nero d’Avola vinificato in purezza. Profumato, bilanciato tra un calore avvolgente e un tannino nobile in evoluzione… da mille e una notte, insomma. Se poi volete ritoccare la ricetta e convertirla in ragù de canard, spacciarvi per francesi, spendere un po’ e fare la porca figura stappate pure un Château Pichon-Longueville Comtesse de Lalande, un bordolese affinato per diciotto mesi in botti di rovere e che in una degustazione cieca comparativa di grandi vini Bordeaux è risultato il migliore. Auguri.

 

Flavio Pedrotti Moser

La mia Rubrica è : ” Odissea nelle Spezie ” ! Siamo tutti diventati navigatori nello spazio culinario, alla ricerca di ricette  per languori sempre più esigenti.

Io ne ho provate di ricette, fusioni che molti cuochi non potrebbero immaginare, cibi e vini da convivio in fiamme al largo dei bastioni di Origano e ho visto microonde balenare nel buio vicino alle porte della cantina. Ecco dunque proporvi ricette trovate nelle sinuosità più oscure della esperienza enogastronomica…

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