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Pensieri e parole

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Carnevale di Nizza è uno dei tre racconti che compone il libricino “La sinfonia di Parigi e altri racconti” di Iréne Nèmirovsky, 2012, Elliot editore. Gli altri due La sinfonia di Parigi e Natale.
La scrittrice, che amava moltissimo il cinema, decise di abbandonare per un attimo i suoi romanzi e di provare con le sceneggiature.

Tre sceneggiature, tre storie d’amore scritte agli inizi degli anni Trenta, sperando che venissero trasportate sul grande schermo… ma nessuna di queste storie divenne un film.
Restano tre piccoli brevi capolavori, ambientati in Francia e ricchi di immagini, ritmi e dialoghi brevi, a denunciare una società francese ipocrita e perbenista, una borghesia moralmente corrotta.

E, all’improvviso esplode la fanfara del carnevale. Avenue de la Gare: tra due file di guardie municipali a cavallo che portano delle fiaccole, passano i carri. E’ la notte di carnevale, il re Carnevale fa il suo ingresso nella sua amata città, Nizza. Rumore di canzoni, di risate, fracasso, mandolini, chitarre graffiate all’angolo delle strade. La moltitudine di maschere corre, cantando. La luna brilla tra le palme, sul mare. Le grida acute dei venditori: “comprate dei coriandoli!La canzone di carnevale! Si sente cantare per la prima volta la romanza che deve essere presente per tutto il film. Al ritornello, migliaia di voci la intonano in coro. Si distingue:
La giovinezza è breve…
L’amore passa, la vita finisce…
(…) Il casinò. La festa da ballo in bianco. Tutto è bianco come la neve: i costumi, i fiori. Dai davanzali cadono palle di neve. I mantelli sono uniformemente bianchi, tranne le maschere sul viso, di merletto nero. Si balla il valzer intorno alle fontane illuminate e, per tutta la durata della scena, non si smette di udire il valzer e di vedere le copie volteggiare.
(…) Come mai- dice- tutta sola in una notte di carnevale? E’ malinconica poi! Lo vedo dalla linea delle vostre labbra… Ma è la notte dell’amore, giovane infelice! Le preoccupazioni si lasciano fuori della porta!Perchè siete sola? Non avete un amante?-
-No- dice Simone, quasi involontariamente. La maschera prende la mano di Simone, su cui brilla una fede. (…) Canticchia, con voce beffarda:
La giovinezza ha una sola stagione, trallallero tra-la-la…

Iréne Nèmirovsky, scrittrice ucraina naturalizzata francese, di religione ebraica ma convertitasi al cristianesimo, fu deportata ad Auschwitz nel 1942, dove morì di tifo.

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Ebbene sì, crescere un figlio non è proprio una passeggiata. Quindi, pensare che la domenica sia il giorno (doverosamente stabilito) per il riposo, l’ozio, il pigroneggiare senza orario, lo starsene sottocoperta quando fuori nevica… non è assolutamente da contemplare. I bambini si svegliano generalmente prima del solito e… devono riempirsi e riempirvi le 24 ore di novità… Un libro, puzzle, un aggeggio digitale (non si può rincretinirli)… qualche minuto. Ma poi che si fa?
Ogni maledetta domenica 71 idee per quando sono finite le idee, Save the parents, Scuola Holden, Feltrinelli vi dà qualche ottimo suggerimento.
L’indice propone:
idee per le domeniche in casa, per Il mondo fuori dal bunker, per le domeniche d’agosto, per i casi particolari…

Se rientrate nella categoria delle persone convinte che di domenica i bambini debbano stare fuori di casa a tutti i costi, ecco alcuni consigli della bisnonna per rendere la vostra uscita un po’ meno kamikaze:
1) non lasciarsi terrorizzare dall’acqua ma nemmeno sfidare gli dei
2) incappucciarsi per bene(anche l’adulto che si crede immortale),
3) stilare mentalmente un piano di emergenza in caso di fulmini o tifoni del tipo Kansas,
4) prendere l’auto, un bel cd che piace ai bambini e portarli a zonzo perla città a innaffiare i pedoni sfigati (scherziamo),
5) rifugiarsi in casa d’altri: al vostro bambino farà bene incontrare persone nuove e scoprire che al mondo c’è anche: gente allenata, gente con i cani, gente con malattie psicosomatiche…
Dato che hai scelto la domenica Braveheart , immagino che tu non sia diretto al Burger King o all’Ikea. Quindi: una gita al museo delle scienze a contare le costole del brachiosauro.
Uno slalom zaino in spalla tra le vasche dell’acquario cittadino, a scrutare la domenica di esseri ai quali la pioggia come a voi, non fa un baffo. O anche potete optare per un’emozione sedentaria, come un film di paura con vostro figlio: e gareggiare a chi si caga sotto di più.

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“Che razza di padri furono i grandi della storia? Sant’Agostino ebbe un figlio da una concubina, Pietro Aretino – penna velenosa della poesia rinascimentale – fu un padre tenerissimo, Montaigne avrebbe preferito scrivere un libro piuttosto che avere un bambino, Rousseau – fondatore con l’Emilio, della pedagogia moderna – abbandonò tutte le sue creature in un  orfanotrofio, Freud – severo scopritore dei segreti del nostro inconscio – fu anche un padre burlone … “ così la quarta di copertina di Storia della paternità. Dal pater familias al mammo, di Maurizio Quilici, Fazi Editore.
L’autore analizza la figura paterna in più di 4000 anni di storia: dall’antichità ad ora, il ruolo del padre ha subito più di una rivoluzione… da autoritario padre padrone a “mammo” affettuoso e giocherellone. Cosa è successo?

Margherita Ruglioni

Suggestioni letterarie e non solo… ” Un titolo per il dopocena? Una poesia che ti graffia l’anima? Una lettura leggera, un saggio, un fumetto.

Le frasi di un altro, che ti appartengono come fossero state dettate dal tuo pensiero.
Leggere è viaggiare, è incontrare, è non essere mai solo. Leggere è vita.  Nella rubrica ti darò solo qualche suggerimento… sta a te poi scegliere e scoprire gli intrecci.

Chi sono?

Tosco-Veneta, lavoro nella casa dei libri. Abito in una casa stropicciata, tra carte, parole e colori.
Creativa e spontanea, organizzo eventi culturali in biblioteca a Mestre, sono anche pubblicista e mi occupo di comunicazione. Leggo, scrivo, viaggio, amo. Adoro il buon cibo, il mare, la luce.
Quando posso sorrido. Penso, sì, penso molto.

margherita.ruglioni@gmail.com

 

 

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