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Cultura

Passato e presente da scoprire a Villa Foscarini Rossi

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A Strà lungo la Riviera del Brenta, nei pressi di Villa Pisani, sorge il complesso architettonico di Villa Foscarini-Rossi.

” La storia e il territorio si uniscono nelle antiche Ville che sorgono lungo la Riviera del Brenta. Un mondo assopito che aspetta solo di essere riscoperto.

La nobiltà veneziana ci ha lasciato eredi di queste opere meravigliose costruite tra il XVI e il XVIII secolo e spetta a noi valorizzarle, riscoprirle e amarle come esempio della nostra cultura nel mondo.
Piccole descrizioni e curiosità aiuteranno tutti ad avvicinarsi a queste ville con la speranza di sentirsi sempre più vicini alle tradizioni di un territorio come il nostro, intriso di storia, patrimonio e cultura. “

di Giorgia Zatta

” Villa Foscarini Rossi “

Di fondazione seicentesca venne ricostruita in stile Palladiano su commissione di Andrea ed Alvise Foscarini e completata nel 700. Secondo il costume aristocratico dell’epoca, i Foscarini chiamarono illustri architetti, come Vincenzo Scamozzi, Francesco Contini, Giuseppe Jappelli, pittori e decoratori, come Pietro Liberi e Domenico de Bruni, affidando loro il compito di creare e decorare una residenza che esprimesse l’importanza del casato.
Fu infatti la dimora preferita di Marco Foscarini, eletto Doge nel 1762, che nella villa fece edificare un fabbricato per la lavorazione del corallo (fatto abbattere dopo la sua morte).
Ospitò nel 1773 Gaspare Gozzi, noto scrittore e amico del Doge Foscarini. Qui Gaspare Gozzi scrisse il suo “Sermone” con cui satiricamente descrive i molli costumi del settecento veneziano e Francesco Maria III duca di Modena.

Il complesso architettonico è costituito da tre edifici: villa padronale, oggi sede del museo aziendale del calzaturificio Rossimoda; la foresteria, adibita a centro congressi; le vecchie scuderie, attualmente trasformate in abitazione privata.
Il corpo centrale della villa padronale è affiancato da due ali, che risultano unite da un porticato e da una suggestiva mansarda. Originariamente i progettisti trassero ispirazione dal modello palladiano, ma la veste attuale di Villa Foscarini è stata sensibilmente influenzata dal rimaneggiamento neoclassico di Giuseppe Jappelli. Di grande suggestione è senza dubbio la Barchessa, costruita su progetto di Vincenzo Scamozzi, affrescata nel 1652 dal bresciano Domenico Bruni che vi raffigurò architetture e prospettive e da Pietro Liberi che la affrescò di scene mitologiche e allegoriche. Si narra che fu scoperta la “tresca” tra Chiara Foscarini ed il Liberi, proprio perché in uno degli affreschi il pittore riprodusse la nobildonna fin troppo dettagliatamente …
La sala centrale di questa magnifica Villa Veneta fu dipinta nel 700 in occasione dello sposalizio di G. Battista Foscarini; nell’800 allievi dello Jappelli decorarono alcune sale in stile romantico e pompeiano.
La Fore¬steria nacque come luogo destinato ad ospitare i “foresti”: gli ospiti, numerosi ed illustri, invitati dalla famiglia in occasione di ricevimenti e balli che animavano l’elegante Salo¬ne delle Feste.  
All’insieme fa da cornice il parco all’inglese, che ancora conserva tracce dell’impianto romantico ottocentesco. Tenuto originariamente a “brolo” (orto e frutteto), è stato ristrutturato nel corso dell’Ottocento dallo Jappelli, che secondo il gusto romantico dell’epoca vi progettò un bosco ed un laghetto.  Nei diecimila metri quadrati di verde in cui sono immersi i tre edifici, fra gli alberi secolari, è ancora possibile riconoscere qualche traccia dell’antico parco.

Una piccola curiosità: la tradizione popolare racconta che tutt’oggi, nelle notti di solstizio d’estate degli anni che terminano con lo zero e con il cinque, per le stanze della villa vaghi, aprendo porte e finestre, il fantasma di Emma, nobildonna veneziana che vi soggiornò per alcune settimane.

A seguito di un accurato restauro che ha saputo rivitalizzarne le linee architettoniche e le decorazioni interne, l’intero complesso (villa e foresteria) è stato aperto al pubblico.

Una notevole importanza ha senza dubbio il museo della villa in cui la storia di Rossimoda affiora mostrando le sue radici nel lontano medioevo e nell’arte antica dei calzolai veneziani.
Quella sapienza artigianale che ha trovato poi nella zona del Brenta la sua massima realizzazione.
Qui, infatti, nel 1942, Narciso Rossi fonda Rossimoda. Il museo riunisce due mostre permanenti: “Calzature d’Autore” e un’esposizione d’arte contemporanea. La prima raccoglie i modelli più rappresentativi della produzione di cinquant’anni della Rossimoda, che da anni realizza le calzature dei più famosi stilisti italiani, francesi, americani (Fendi, Genny, Yves Saint Laurent, Givenchy, Ungaro, Anne Klein, Richard Tyler, Vera Wang e altri). La seconda mostra permanente, invece, è costituita da alcune opere provenienti dalla collezione d’arte contemporanea di Luigino Rossi (figlio di Narciso), presidente del Calzaturificio Rossimoda e proprietario di Villa Foscarini. Una curiosità legata a questa seconda sezione museale: tutte le opere esposte sono legate al soggetto ‘scarpa’, osservato da diverse prospettive artistiche. Il museo contiene inoltre una curiosa e significativa collezione di scarpe risalenti al XVIII e al XIX secolo.

Informazioni per la visita:
Da aprile a ottobre:
da lunedì a venerdì: 9.00-13.00 / 14.00-18.00
Sabato, domenica e festivi: 14.30-18.00 solo visite guidate.
Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno: aperto.
15 agosto e domeniche di agosto: chiuso.
Nei mesi di gennaio, febbraio, marzo, novembre, dicembre:
da lunedì a venerdì: 9.00 – 13.00
Sabato, domenica e festivi: chiuso
Chiuso da Natale all’Epifania
Ingresso a pagamento:
Intero: € 5
Gruppo (almeno 15 persone): € 3,50
Ridotto (tra i 12 e i 18 anni, oltre i 65): € 2,50
Bambini sotto i 12 anni: gratuito

Indirizzo: Via Doge Pisani, n° 1/2 – 30039 Stra
Telefono +39 049 9800335 Fax: +39 049 9801589
www.villafoscarini.it – info@villafoscarini.it

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