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Enogastronomia

Risotto d’autore

1RISO DAUTUNNO

A me piace tanto pensare una ricetta come un film. Gli ingredienti sono i protagonisti con qui e là qualche comparsa. La cucina è il set, il cover chef il regista e tutto intorno sceneggiatura e scenografia. Con musiche d’autore. Eccolo il risotto.

Tutto il cinema che vedo, come tutta l’arte che mi passa sotto gli occhi, costruisce la mia ispirazione”, diceva Rohmer. Tutte le ricette che mi passano sotto gli occhi, costruiscono la mia ispirazione, insomma. E questo risotto è l’estro creativo di Nicoletta che io ho ovviamente ghermito come fossi il Lupin della cucina.

RISOTTO D’AUTUNNO

COSA SERVE

500gr di riso, 50ml di brodo di carne, 1 scalogno, vino rosso, 70gr di grana trentino o parmigiano, 250gr di salsiccia, 400gr di castagne, 1 bustina di zafferano, rosmarino, salvia, olio evo, sale alle erbe, pepe macinato fresco, cachi piccoli.

COME FARE

Ho sbucciato le castagne e le ho lasciate sbollentare per una decina di minuti con foglie di salvia. Nel frattempo ho fatto soffriggere lo scalogno in poco olio extravergine di oliva, ho aggiunto la salsiccia sbriciolata con un po’ di rosmarino e l’ho lasciata rosolare versando poco dopo un po’ di vino rosso lasciandolo evaporare lentamente. Ho aggiunto 300gr di castagne tagliuzzate a pezzettini, ho salato, messo poco pepe e dunque unito il riso che ho fatto dorare per circa cinque minuti. Ho continuato la cottura aggiungendo piano piano il brodo precedentemente preparato con carne di manzo, cipolla, carota e sedano.

A metà cottura ho unito lo zafferano sciolto in poco brodo e finita la cottura ho aggiunto i rimanenti 100gr di castagne, il formaggio grattugiato, ho mescolato delicatamente, aggiunto ancora un po’ di pepe macinato al momento, messo nel piatto e decorato con un piccolo Loto di Romagna.

La semplicità di questa ricetta richiama appunto la naturalità dei film di Eric Rohmer, come il suo delicato Conte d’autumne che mi incantò imprigionandomi all’Odeon dalle parti della Sorbonne, vicino a Cluny. Ma devo essere leale e confessare che questa ricetta gustosa e semplice non doveva essere raccontata in prima persona perché il merito è davvero tutto della Nico. Neanche una cover perché è, passo dopo passo, ingredienti e comparse, modi e andamenti tutto recitato dalla damigella lavisana che di atmosfera rohmeriana non ha solo il nasino ma anche mossettine predatrici. La Nico è così la legittima sceneggiatrice del risotto d’autunno.

COSA BERE

Climi autunnali, atmosfere parigine, il ricordo di Magali, la viticultrice che vive nella valle del Rodano, in Ardèche, tra le due sponde del fiume… ecco con questa ricetta non avrei potuto bere niente di meglio del Chateau Latour Pauillac, un vino davvero leggendario prodotto con vitigni Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot. Si potrebbe dire che è per i Bordeaux quello che Chateau d’Yquem è per i Sauternes. Se non bastasse il mio elogio, va ricordato che questo miracolo enologico ha la denominazione Premier Cru.

Aggiungo solo che se non me lo avessero regalato (fu Marie Rivière, la Isabelle del film di Rohmer a donarmelo dopo aver scommesso sul raggio verde) forse non lo avrei comprato perché è decisamente fuori mano dalle attuali finanze alternanti …. mais ça va sans dire et sans soucise la vita è un viaggio, che ci sia sempre bel tempo verde e blu e fiori selvatici…” come dice il ritornello della canzone alla fine del film…

 

Flavio Pedrotti Moser

La mia Rubrica è : “ Odissea nelle Spezie ” !

Siamo tutti diventati navigatori nello spazio culinario, alla ricerca di ricette per languori sempre più esigenti.

Io ne ho provate di ricette, fusioni che molti cuochi non potrebbero immaginare, cibi e vini da convivio in fiamme al largo dei bastioni di Origano e ho visto microonde balenare nel buio vicino alle porte della cantina. Ecco dunque proporvi ricette trovate nelle sinuosità più oscure della esperienza enogastronomica…

 

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