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Cultura

Ville Venete – Villa Cà Zane Martin

Villa Cà Zane Martin è una storica Villa Veneta di fine ‘400 con annessa barchessa, che sorge nel paesino di Sambruson di Dolo ed è stata riportata agli antichi splendori attraverso un lungo restauro e il recupero dei preziosi affreschi, delle originali pavimentazioni e delle strutture in legno.

“La storia e il territorio si uniscono nelle antiche ville che sorgono lungo la Riviera del Brenta. Un mondo assopito che aspetta solo di essere riscoperto. La nobiltà veneziana ci ha lasciato eredi di queste opere meravigliose costruite tra il XVI e il XVIII secolo e spetta a noi valorizzarle, riscoprirle e amarle come esempio della nostra cultura nel mondo. Piccole descrizioni e curiosità aiuteranno tutti ad avvicinarsi a queste ville con la speranza di sentirsi sempre più vicini alle tradizioni di un territorio come il nostro, intriso di storia, patrimonio e cultura”.

VILLA CÀ ZANE MARTIN

Oggi la Villa porta il nome dei primi e degli ultimi proprietari: gli Zane. Questi erano una delle famiglie di Venezia più ricche e rinomate. Appartenevano al numero delle cosiddette “case vecchie”, le ventiquattro famiglie che rivendicano origini tribunizie. Nella Repubblica gli Zane occupavano posti di prestigio, come ambasciatori, procuratori, podestà, savi e capitani di terraferma, spesso insigniti del titolo di cavaliere. La fama e la ricchezza di cui godevano, li portò ad instaurare stretti vincoli familiari con le più potenti casate veneziane: i Contarini, i Giustinian, i Tiepolo, i Priuli, i Barbarigo, i Pisani, i Venier…

Nel 1684 la Villa, ancora di proprietà degli Zane era costituita, dalla casa dominicale con barchessa ed oratorio. Nel parco vi erano inoltre altre piccole costruzioni in muratura, nelle quali alloggiavano la servitù e i contadini a servizio: una casa da gastaldo e una da fattore, una stalla, l’orto, un cortivo predato e un brolo con frutteti diversi e viti. Vi era poi una massoneria con una casetta di muro che comprendeva anche un’altra casa di muro con tetto di coppi ed una teza coperta di canne avente un proprio cortivo

La proprietà rimase degli Zane fino al 1715, poi seguirono le famiglie Morosini e i Venier, per citarne alcuni. Fino al 1962 la villa restò in mano alla famiglia Levorato, anno in cui venne ceduta ai Velluti. Dal 24 gennaio 2001, proprietario della Villa è Antonio Martin.

La Villa è stata acquistata dalla famiglia Martin nel 2001, quand’era ormai disabitata da anni e in uno stato di semi-abbandono. Le pareti interne erano quasi tutte ricoperte dalla calce… riaffiorava solo una piccola parte degli affreschi del salone principale del piano terra. La maggior parte era stata volutamente “cancellata” per sfuggire alla legge che prevedeva il pagamento di una sovrattassa da versare in ragione delle proprie ricchezze. E’ così che molti proprietari nel tentativo di eludere i controlli, si erano privati di ricchezze inestimabili, fra cui affreschi di grande valore, balaustre pregiate, cappelle private e piccole chiesette.

LA RISCOPERTA DI UNA VILLA ABBANDONATA

 La struttura della Villa è la tipica e classica struttura dei Palazzi delle Nobili famiglie di Venezia: con il lato principale rivolto verso l’acqua ( il canal Grande)  e il retro  rivolto alle calli e ai “campi” (piazze) di Venezia. In origine il Naviglio passava esattamente davanti alla villa, e la via sulla quale ci trovate, prende proprio il nome dall’Argine Sinistro… l’argine destro crollò secoli fa, dopo di che costruirono il Naviglio nell’esatta posizione in cui lo troviamo ora.

Ca’ Zane Martin è connotata da un impianto plano-volumetrico cinquecentesco. Dai ritrovamenti avvenuti durante i recenti lavori di restauro, durati dieci anni, sembra che la villa sia stata costruita direttamente su un impianto quattrocentesco, se non già su rovine romane.

Gli affreschi del salone principale riportati alla luce dopo quasi otto anni di lavori, raccontano storie e fatti veri, realmente accaduti nel territorio e nella storia della famiglia Zane. Presente e dominante lo stemma della famiglia, acquisito ora dai proprietari attuali: due Puti che sostengono un ovale con fiori e rondini disegnati.

Alcuni dipinti sembrano ripercorrere la storia della famiglia Zane, come ad esempio le scene raffiguranti la guerra cui gli Zane presero parte per la conquista del territorio ambrosiano, tra le Province di Padova, Treviso e Venezia.  Si vede bene e trionfante la bandiera della Serenissima di San Marco.

Vittoriosa e gloriosa la Dea della Guerra e l’allegoria della “vanità” rappresentata dalla Dea con i seni scoperti che abbraccia un pavone.

“La pittura diventa una poesia silenziosa e, nel contempo, la poesia si trasforma in una pittura parlante, giacché le azioni che i pittori dipingono nell’atto del loro compiersi, le parole le descrivono dopo che esse si sono compiute”.

L’idea di recuperare questo splendore venne dall’amore e dalla passione dell’attuale proprietario per l’arte, la cultura e per l’interesse nel valorizzare la Riviera del Brenta dal punto di vista del turismo, adibendo la costruzione ad uso alberghiero e ristorativo.

La Struttura è situata in un’area che ha restituito, negli anni passati, una consistente serie di reperti di epoche antiche in particolare relativamente all’epoca Romana. Grazie al grosso impegno dei compaesani, dopo un lungo lavoro di recupero, parte dei reperti rinvenuti sono ora catalogati ed esposti presso l’antiquarium, situato all’interno delle scuole medie di Sambruson.

Un reperto è presente anche nella Villa e costituisce il davanzale di una finestra. Si tratta di un pezzo di lapide riutilizzata durante la costruzione della Villa, quale tecnica del reimpiego (usare pezzi antichi per valorizzare quelli nuovi), classica di fine ‘400. Effettivamente si tratta di un pezzo di lapide sulla quale è incisa una dedica che il lapicida ha voluto porre al padre, alla madre e alla sorella che all’epoca era ancora in vita.

Un pezzo di storia che la famiglia Martin non ha voluto tenere per sé, ma che ha voluto in qualche modo restituire alla comunità locale e internazionale, rendendo fruibili gli ambienti e le stanze della villa, che fra l’altro rientra nell’importante progetto di valorizzazione dell’antico percorso della Via Annia. Oggi questo gioiello ha finalmente riaperto le porte a quanti hanno atteso anni nella speranza di poterne scoprire gli ambienti e la storia.

La dimora è ora adibita a hotel/ristorante 4 stelle, ed è collocata in una posizione strategica per raggiungere facilmente le zone d’interesse turistico: le Ville Venete presenti nella Riviera,  Padova, Venezia e Treviso.

Di Giorgia Zatta

Informazioni:
Indirizzo: Via Argine sinistro, 105
30031 Sambruson di Dolo – Venezia
Tel.   +39 041 412216
Fax. +39 041 5131065
info@cazanemartin.it

Fonti: www.cazanemartin.it
www.rdbmagazine.it

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