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Cultura

E In (E Di) Estate Si Può Leggere!

anguria estate

La bella estate di Cesare Pavese (premio Strega 1950). A quei tempi era sempre festa.

Bastava uscire di casa e traversare la strada, per diventare come matte, e tutto era così bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che qualcosa succedesse, che scoppiasse un incendio, che in casa nascesse un bambino, e magari venisse giorno all’improvviso e tutta la gente uscisse in strada e si potesse continuare a camminare camminare fino ai prati e fin dietro le colline. – Siete sane, siete giovani, – dicevano, – siete ragazze, non avete pensieri, si capisce-. Eppure una di loro, quella Tina che era uscita zoppa dall’ospedale e in casa non aveva da mangiare, anche lei rideva per niente, e una sera, trottando dietro gli altri, si era fermata e si era messa a piangere perché dormire era una stupidaggine e rubava tempo all’allegria.

E con un incipit simile, non si può che leggere il seguito…

 

Sogno di una notte di mezza estate è una commedia di William Shakespeare che ha come due tematiche principali l’amore e l’inganno.

Fusione tra mondo mortale e mondo fiabesco, popolato da fate e spiritelli. E’ un insieme di intrighi, sortilegi e romanticismo. I personaggi, i demoni del bosco, movimentano la storia e soprattutto rendono gli esseri umani  le pedine delle loro magie.

Un vero e proprio teorema sull’amore ma anche sul nonsense della vita degli uomini che si cercano e si affannano per amarsi, si innamorano e si desiderano senza spiegazioni, si incontrano per una serie di casualità di cui non sono padroni. Teatro nel teatro, giochi crudeli e incontrollabili…

L’amore non guarda con gli occhi ma con la mente e perciò l’alato Cupido viene dipinto bendato. Pazzo, amante, poeta: tutti e tre sono composti sol di fantasia

 

Estate crudele di Alessandro Bertante, Rizzoli,

“ Alessio Slaviero è un uomo molto temuto nel suo quartiere, quel triangolo di strade strette che si estende a Milano tra viale Monza, via Padova e la ferrovia; il ventre oscuro della città, dove il territorio si conquista e si difende con la forza, tutti i giorni. Alessio Slaviero è un uomo assediato da mille ombre e da mille fantasmi. Il suo unico amico è Manuel, un travestito brasiliano bello come un adolescente cattivo, che abita nell’appartamento di fianco. Ma Alessio Slaviero è anche un uomo, forse l’ultimo, capace di intuire nella miseria del quotidiano la grandezza di un passato rimosso, e di aggrapparsi a una visione: una donna incantevole che ogni sera si affaccia, sul balcone di fronte al suo, per dare l’acqua alle piante. Se non una promessa di felicità, almeno la conferma che un senso può ancora esserci. Ma il caldo infernale dell’estate del 2003 avvolge e appanna la metropoli in una morsa che vanifica la speranza, istiga alla violenza e prelude a un ultimo scontro frontale. Ci saranno ferite e ritorsioni, passioni irrefrenabili, esaltazione e vergogna, finché arriverà il momento di prendere decisioni irreversibili.

Alessandro Bertante restituisce una dimensione epica a un tempo, il nostro, che sembra avere smarrito la memoria. E ci regala un romanzo scorretto, di straordinaria potenza visionaria, che fa esplodere i contrasti e in cui ogni cosa, perfino la più semplice, vibra di un antico mistero.”

Il libro dell’estate di Tove Jansson

L’estate, l’ultima isola abitata prima del mare aperto nell’arcipelago finlandese, un paesaggio selvaggio e incontaminato, la casa lontana dalla civiltà, una nonna e una nipotina e, silenzioso nume tutelare, il padre.
Una vita quotidiana che segue i ritmi svagati delle vacanze e quelli capricciosi del tempo: qualche visita occasionale, tempeste, avventure, divieti trasgrediti, furtive spedizioni a isole altrui, navigazioni notturne. Su uno sfondo che dell’idillio non ha il sentimentalismo, ma ne ha certamente il fascino, un libro dall’apparenza semplice che riesce a parlare senza enfasi, ma anche senza ingenuità, senza eufemismi ma con tocco ironico e leggero, della complessità del vivere, delle luci e delle ombre dell’animo umano, della crudele imparzialità della natura.

«Senza un’infanzia felice non avrei mai incominciato a scrivere», dice Tove Jansson.

Ed è proprio quella felicità che emana dai suoi scritti: l’espressione di quel raro equilibrio fra sicurezza e rischio, sfida e ritorno, ribellione e rifugio, paura del nuovo e desiderio di provare, timore e sete di conoscere, bisogno di solitudine e necessità di affetti. E’ la felicità di camminare su un filo teso, sapendo che vi è comunque una rete di protezione, del sentire con intensità, del prendere la vita sul serio, ma accettandola così com’è. Da qui l’affinità e l’intesa fra Sofia, la bambina che inizia ad affrontare la vita, e la nonna, che l’ha vissuta a fondo, l’ha amata con la saggezza di non pretendere di capirla e sa che fra poco dovrà lasciarla. Il loro dialogo, che spazia su ogni cosa che sta fra il crescere e il morire, è come una musica che resta a lungo nell’orecchio, come una sonatina.

 

Tutto ricominciò con un’estate indiana di Milo Manara e Hugo Pratt

Siamo nel XVII secolo, ai tempi e nei pressi delle prime colonie americane, e i giorni sono quelli dell’estate ‘indiana’, quando l’autunno finisce e l’inverno deve ancora arrivare. L’apparente serenità del piccolo villaggio in cui la storia è ambientata è a un tratto interrotta da un tragico evento, lo stupro di una ragazza, che scatenerà una terribile lotta tra indiani e coloni. Ma dietro tutto quest’odio c’è molto di più di un singolo episodio di violenza: grande ruolo giocheranno anche i morbosi legami, le relazioni incestuose, le ipocrisie nascoste di una piccola comunità in cui non è facile distinguere fra buoni e cattivi, onesti e corrotti. Il primo frutto della collaborazione tra il genio narrativo di Hugo Pratt e il talento inconfondibile di Milo Manara: un’avventura di ineguagliata potenza grafica e narrativa ambientata nell’America puritana dei primi del Seicento, e che oggi torna a imporsi, in tutta la sua bellezza, come capolavoro classico del fumetto d’autore.-

Un’estate fa di Camilla Baresani

Abitudine, noia, intrecci e voglia di vivere, di prendere decisioni non affrettate, ma decisioni. Nel corso di un’estate si consuma il romanzo. Tanti personaggi si snodano, tra sentimenti che si sviluppano intorno ad un’improvvisa, inquietante storia d’amore.
Ma Erica è tutta emozione…

Erica, giornalista milanese che si occupa di serial televisivi, sposata con un veterinario; Gerardo, amico d’infanzia di Erica, che vive alla giornata e ha fondato un’associazione per la difesa dei diritti dei padri separati, in ricordo del proprio; Arnaldo, produttore romano, che convive stancamente con Stella ma in realtà è un uomo solo, a dispetto dell’intensa vita sociale che conduce.. Nella cornice svagata e mondana di dibattiti, inaugurazioni, presentazioni, tra Roma, Milano, Capalbio, Cortina e Venezia, si compone il quadro di una vita fatta di passioni vorticose, paure e ansia di non esserne all’altezza.

 

Margherita Ruglioni

Suggestioni letterarie e non solo… ” Un titolo per il dopocena? Una poesia che ti graffia l’anima? Una lettura leggera, un saggio, un fumetto. Le frasi di un altro, che ti appartengono come fossero state dettate dal tuo pensiero. Leggere è viaggiare, è incontrare, è non essere mai solo. Leggere è vita.  Nella rubrica ti darò solo qualche suggerimento… sta a te poi scegliere e scoprire gli intrecci.

Chi sono?

Tosco-Veneta, lavoro nella casa dei libri. Abito in una casa stropicciata, tra carte, parole e colori.
Creativa e spontanea, organizzo eventi culturali in biblioteca a Mestre, sono anche pubblicista e mi occupo di comunicazione. Leggo, scrivo, viaggio, amo. Adoro il buon cibo, il mare, la luce.
Quando posso sorrido. Penso, sì, penso molto.

margherita.ruglioni@gmail.com

 

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