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Cultura

Profondità e leggerezza

leggerezza

La parte divertente di Sam Lipsyte (Minimum fax)

– Il libro di Sam Lipsyte è una «sublime baraonda» (così l’entusiastica recensione di Ben Fountain sul New York Times) «che si muove abilmente sul confine fra ilarità e pathos».

In questi racconti caustici, irriverenti, esilaranti, l’autore descrive il lato più grottesco di una middle class piena di velleità intellettuali e di ambizioni di successo ma che inciampa costantemente nella propria mediocrità.Un buono a nulla con molta inventiva cerca di sbarcare il lunario spacciandosi per balia alle neomamme chic di Brooklyn; un ragazzino scatena il proprio sadismo nelle partite di Dungeons & Dragons; la figlia di un sopravvissuto all’Olocausto si innamora di un giovane coperto di tatuaggi neonazisti; un ex tossico che ha scalato le classifiche dei bestseller grazie al suo memoir a tinte forti scopre di avere perso il favore dei lettori.

L’umorismo implacabile e sovversivo di Lipsyte, unito al suo stile pirotecnico, ne fanno a detta unanime dei critici una delle migliori voci della narrativa americana contemporanea.

-«Che ne dici di avere un fratellino o una sorellina?», gli chiesi. «Che ne dici che ho appena fatto la popò?», rispose Philip. «Grazie del prezioso contributo». Peg dice sempre che non devo essere un modello di sarcasmo per il bimbo, ma se il sarcasmo non lo impara da me, chi glielo insegna?

In presenza dei bambini sono tutti così sinceri. E poi, ho sempre desiderato fare il modello, incedere tronfio sulla passerella sotto le strobostopiche e i lustrini mentre gli spiritosi alla moda applaudono il mio sarcasmo.

Cuccette per signora di Anita Nair (Neri Pozza)

– Akhila è una donna di 45 anni, single, che non ha mai potuto vivere la sua vita: sempre figlia, sorella, zia sino al giorno in cui compra un biglietto ferroviario di sola andata per un paese in riva al mare di Kanyakumary, in India, gloriosamente sola per la prima volta nella sua esistenza e determinata a essere libera da tutto ciò che l’aveva confinata sino a quel momento.

Nell’intima atmosfera dello scompartimento del treno che divide con altre cinque donne, Akhila conosce le sue compagne di viaggio.Ascoltando le storie delle donne, Akhila entra nei più privati momenti delle loro vite, cercando in loro una soluzione alle domande che l’hanno accompagnata per tutta la vita: può una donna restare single e felice, o ha bisogno di un uomo per esserlo?-Romanzo abilmente costruito questo secondo di Anita Nair (di cui Neri Pozza ha già pubblicato Un uomo migliore 2001). All’interno di un racconto-cornice e nel pieno rispetto delle unità di tempo e di luogo si snodano le storie di vita di sei donne sei sconosciute che casualmente si ritrovano nello stesso scompartimento di un treno che nell’arco di una notte le porta da un capo all’altro del loro vasto paese l’India.

Sono donne diverse per età casta fede religiosa situazione famigliare e livello di istruzione. E diversi sono i motivi che le hanno condotte su quel treno da cui tutte scenderanno in qualche misura cambiate forse meno “perbene” o “permale” e un po’ più se stesse.È evidente l’intento dell’autrice di presentarci dei casi emblematici una sorta di repertorio delle felicità-infelicità femminili nel subcontinente con l’aggiunta di un pizzico di esotismo – quello che a torto o a ragione agenti letterari e scuole di scrittura ritengono gradito a palati occidentali – e un’appendice di ricette di cucina (buone per quanto la scrivente ha potuto sperimentare).

È un romanzo scritto con garbo molto leggibile ma lascia perplessi l’insistenza nel ripercorrere strade già battute riproporre personaggi femminili già raccontati e con più alta penna in un universo immobile mentre invece nel subcontinente si registra un forte e agguerrito movimento politico femminile le donne si organizzano e discutono si battono contro gli ogm e le multinazionali che li producono prendono in mano e raccontano le proprie vite in spazi aperti assai più cruciali di uno scompartimento ferroviario (Ibs)

Morte dei marmi di Fabio Genovesi (Laterza)

– Dove vivi? Io vivo a Morte dei Marmi. Anzi no, a Forte dei Marmi. Perché un paese non è morto se ancora ci vive qualcuno.

«Noi quando sono arrivati i russi non ce ne siamo mica accorti. Nessuno ci aveva detto dei nuovi ricchi post Unione Sovietica, dei magnati di gas e petrolio. Per noi i russi erano un popolo fiero e modesto, e insieme meschino e invidioso, tutto preso a portare avanti una causa comune che era quella di regalare il paradiso socialista al mondo intero oppure di affogare il pianeta sotto le bombe nucleari. E intanto, nel tempo libero, giocavano a scacchi e leggevano romanzi difficili e si sfondavano di vodka per digerire le cene a base di bambini. Ecco perché i primi russi al Forte sono arrivati senza che ce ne accorgessimo. Perché nessuno li considerava russi». E allora buonanotte al Forte e alla vegetazione spontanea, alla casetta tipica, alle cartoline in bianco e nero, ai soggiorni di Montale e alla pioggia nel pineto.

Perché uno tsunami è uno tsunami, e non c’è verso di fermarlo. Non importa se è fatto d’acqua, di lava o di zucchero filato, lui arriva e devasta tutto.E su Forte dei Marmi si è abbattuto uno tsunami di denaro.-

Polvere di diamante di Ahmed Mourad (Marsilio)

– Taha è un ragazzo del Cairo che ama suonare la batteria e fumare la shisha al caffè con gli amici. Quando non va in giro per studi medici cercando di piazzare qualche farmaco e non fa il turno di notte in farmacia, si prende cura del padre che, costretto su una sedia a rotelle, trascorre le giornate appostato nella sua stanza a spiare la gente con il binocolo. Dalla sua finestra sul mondo osserva le vite degli altri e ne scruta i segreti.Una mattina, rientrando in casa, Taha trova la sedia a rotelle rovesciata e suo padre a terra, colpito a morte. Qualcuno ha voluto ucciderlo.

Ma in un paese dove per la legge i più deboli non contano, ben presto le indagini finiscono in un vicolo cieco, e a Taha non resta che cercare giustizia da sé.Inizia per lui un viaggio nel lato più oscuro del Cairo che, accanto alla crudeltà e ai vizi di persone senza scrupoli, gli permetterà di toccare con mano anche l’impegno e la passione di chi crede di poter cambiare una società devastata dalla corruzione e dal clientelismo.

Giovani come Sara, la vicina di casa bella e impossibile, giornalista a caccia di inchieste che colpiscano il malcostume, che apre una breccia nel suo cuore. Nelle loro indagini private, Taha e Sara, ognuno con il proprio obiettivo, s’imbattono nella misteriosa polvere di diamante, «il re dei veleni», diffusa un tempo tra i commercianti ebrei della città: una sostanza che una volta ingerita striscia nel corpo silenziosa come una serpe, uccidendo molto lentamente.

Primo autore di polizieschi ad aver conquistato il pubblico al di là dei confini del mondo arabo, nel suo nuovo thriller Ahmed Mourad racconta di una città che ha perso l’innocenza, ma non quel lieve e affascinante umorismo che da sempre contraddistingue lo spirito egiziano. –

 

Margherita Ruglioni

Suggestioni letterarie e non solo… ” Un titolo per il dopocena? Una poesia che ti graffia l’anima? Una lettura leggera, un saggio, un fumetto. Le frasi di un altro, che ti appartengono come fossero state dettate dal tuo pensiero. Leggere è viaggiare, è incontrare, è non essere mai solo. Leggere è vita. Nella rubrica ti darò solo qualche suggerimento… sta a te poi scegliere e scoprire gli intrecci.

Chi sono?

Tosco-Veneta, lavoro nella casa dei libri. Abito in una casa stropicciata, tra carte, parole e colori.
Creativa e spontanea, organizzo eventi culturali in biblioteca a Mestre, sono anche pubblicista e mi occupo di comunicazione. Leggo, scrivo, viaggio, amo. Adoro il buon cibo, il mare, la luce.
Quando posso sorrido. Penso, sì, penso molto!

margherita.ruglioni@gmail.com

 

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