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Odissea nelle Spezie

Rotolini deliziosi

1Rotolini deliziosi

Pit stop estivo e il cover chef ritorna più stimolato che mai. Vago come le stelle dell’orsa

Non incerto, confuso o impreciso ma “vago” nel senso dialettale welschtirolese e cioè “vado” : mi avvio, mi sposto, mi dirigo come un viandante culinario. Ho visitato luoghi, viste cose e naturalmente assaggiato ricette con l’innato istinto curioso e lesto nel ritoccarle come le belle cover comandano. Et voilà i bocconcini deliziosi, semplice ricetta per metà tirolese e l’altra metà francese … rivisitata e riproposta …

ROTOLINI DELIZIOSI

COSA SERVE

50gr di zucchero, 120gr di farina, 250ml di latte, pizzico di sale, 2 uova, burro, un bicchierino di Baileys, confettura di ribes (o mirtilli o altri frutti di bosco), zucchero a velo, sciroppo di amarena.

COME FARE

“Mi piace vederti mangiare.” “Perché?” “Non so, forse perché … perché sei così bella quando tu … illumini la forchetta.” Va beh, questa è una battuta di Woody Allen impacciatissimo mentre corteggia Janet Margolin ma sappiamo cosa ci viene in mente dopo aver presentato una leccornia alla morosa o al moroso sbirciando la sensuale degustazione …

Ho rivisitato una ricetta autoctona tirolese, il Kaiserschmarrn e l’ho accoppiata alla supernota Crêpes Suzettes sfoderando infine dei rotolini deliziosi. Veniamo al dunque. Ho mescolato lo zucchero con la farina e un pizzico di sale, poi l’ho passato al setaccio in una terrina. Al centro del miscuglio ho adagiato un uovo intero (io ho usato l’ uovo di una gallina di Loris e Lorenza cresciuta con semplicità). Ho stemperato il composto con un cucchiaio di legno e ho poi aggiunto un altro uovo lavorando delicatamente con la spatola. A poco a poco ho versato il latte bollito e raffreddato. Ho sbattuto con una frusta da cucina fino ad ottenere una pasta liscia e filante e l’ho lasciata riposare per un’oretta. A questo punto ho versato nella pastella un bicchierino di Baileys, ho mescolato delicatamente e ho preparato le crêpes: in una piccola padella con il fondo abbastanza spesso ho versato poco burro chiarificato e una cucchiaiata di pastella, ho spianato e quando ha preso un leggero colore l’ho rivoltata e fatta colorire anche dall’altro lato. L’ho fatta scivolare su un piatto caldo e ricominciato l’operazione fino ad esaurimento della pastella. Con un cooppapasta ho dunque ritagliato dei quadretti, riempiti con la confettura di ribes (che Nicoletta aveva preparato con maestria amorosa) e arrotolati. Li ho messi nel piatto, spolverati con zucchero a velo e decorato con ritagli di crêpes a forma di cuore. Ho infine bagnato con sciroppo di amarena.

COSA BERE

C’è chi gusterebbe la leccornia francotirolese con cappuccini, caffè aromatizzati o tè esotici. No! No, no. Io ho conservato un Recioto di Soave DOCG, procacciato in una delle scorribande estive. Recioto, vocabolo dialettale della gente veronese, deriva da «recia» che è la parte alta del grappolo di Garganega quella più nutrita e meglio esposta all’insolazione. Poco prima della raccolta si opera una selezione dei grappoli migliori che poi vengono posti sui graticci per l’appassimento. Un vino dolce, per la cui produzione l’uva è scelta e conservata in fruttai fino all’inverno inoltrato con grappoli appesi. La muffa nobile dona al vino un’aroma tipico. Provatelo.

Flavio Pedrotti Moser

La mia Rubrica è : ” Odissea nelle Spezie ” !

Siamo tutti diventati navigatori nello spazio culinario, alla ricerca di ricette per languori sempre più esigenti.Io ne ho provate di ricette, fusioni che molti cuochi non potrebbero immaginare, cibi e vini da convivio in fiamme al largo dei bastioni di Origano e ho visto microonde balenare nel buio vicino alle porte della cantina. Ecco dunque proporvi ricette trovate nelle sinuosità più oscure della esperienza enogastronomica…

 

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